Intervista a Michele La Ginestra

26 Nov 2014 Protagonisti PialauraM

Da attore di teatro a giurato di “Cuochi e fiamme”

Attore, autore, regista e anche giurato della trasmissione culinaria più famosa d’Italia: “Cuochi e fiamme”. Oggi intervistiamo Michele La Ginestra, un uomo che ha fatto della sua passione un vero e proprio lavoro!

Il suo lavoro la porta a viaggiare spesso girano in lungo e largo l’Italia: cosa non deve mai mancare nella sua valigia?

Lo spazzolino ed un libro. Se poi potessi portarmela dietro, una buona bottiglia di vino, che molte volte la trovi ma non è me mai come quella che vorresti te.

Luogo più divertente che ha visitato viaggiando per lavoro?

Il mio divertimento sta nel riuscire a vedere cose belle. Dato che noi facciamo teatro e siamo rinchiusi in questa “scatola magica”, quando si esce si ha voglia di rilassarsi e magari di sedersi alla tavola di un buon ristorante, dove possono accoglierti come se fosse una famiglia.

Se proprio dovessi scegliere un luogo allora la Sicilia, ma soprattutto Catania: una città giovane, moderna, che riesce a dare soddisfazione agli amanti dell’arte e della buona cucina.

Cinema, tv e teatro: un aggettivo per descrivere queste esperienze.

Cinema: è una riserva naturale per pochi.

Tv: da la possibilità di avere una notorietà diversa.

Teatro: è il mestiere dell’anima, quello che mi ha spinto ad abbandonare tutto, anche gli studi fatti, per seguire un istinto cioè quello del palcoscenico.

In passato è stato anche un avvocato: qual è stata la molla che le ha fatto lasciare la carriera lavorativa per dedicarsi ad una passione come quella della recitazione?

Io all’epoca tenevo i piedi in due staffe: facevo l’avvocato che mi permetteva di campare e portavo  contemporaneamente avanti questa grande passione per il teatro facendo un paio di spettacoli l’anno di un mese ciascuno. Sicuramente era abbastanza faticoso, ma poi ho avuto la possibilità di vivere esclusivamente di arte quando ho vinto il provino per condurre Solletico e quello per me è stato un segno.

Autore, regista e attore: a quale tra queste non rinuncerebbe mai?

A me piacerebbe non lasciare la recitazione. Per ora me le tengo tutte e tre!

In che percentuali fortuna e bravura sono fondamentali in questo lavoro?

Credo che sia essenziale la bravura e dopo di che  un po’ di fortuna non guasta. Ci sono tanti attori bravi che non hanno avuto il giusto riconoscimento ma d’altra parte la fortuna bisogna in qualche modo aiutarla: non si può aspettare che le cose accadano, bisogna anche cercarsele! Se uno semina tanto qualcosa raccoglie…

Dal 1997 è direttore artistico del teatro sette:  ci può raccontare come è questa esperienza?

Il direttore artistico è il mestiere più bello del mondo perché ti permette di giudicare se uno spettacolo sia o meno valido per lo spazio che hai creato. Il problema è che io accompagno questo splendido mestiere con la gestione vera e propria dello spazio, perciò mi trovo a tenere una contabilità o magari a compilare i moduli di un bando o anche le difficoltà pratiche di quando si rompe un tubo. Tutto questo fa si che tutto quello di artistico che è bellissimo scompaia… È come un figlio: gioie e dolori.

È una comunque una cosa straordinaria, creata dal nulla che da anni porta avanti anche un discorso di teatro solidale, un progetto che sta diventando una cosa enorme.

Questo teatro è nato come una associazione di volontariato, un punto di riferimento che coinvolgesse tanti giovani e grazie al loro lavoro abbiamo mantenuto questo progetto di solidarietà attraverso appunto l’azione di tanti ragazzi. Abbiamo inoltre costituito una Onlus che si chiama “TEATRO 7 SOLIDARIETÀ ONLUS” , adottando una missione in Mozambico e adottando anche bambini a distanza per i quali abbiamo costruito due scuole, un dormitorio e a questo dedichiamo degli spettacoli alla raccolta fondi: sono circa una quarantina di serate l’anno per la nostra associazione e altrettante per altre associazioni.

Nella sua vita avrà fatto, come tutti gli attori, molti provini. C’è uno divertente?

Sicuramente i provini teatrali, che sono quelli dedicati al rapporto con il Teatro Sistina.

Per il “Rugantino” ne ho fatti veramente tanti.

Dai palcoscenici di grandi teatri alla giuria di cuochi e fiamme: come è stato questo passaggio?

Deriva tutto dalla famosa pubblicità della pasta che ormai mi ha reso un personaggio abbastanza celebre. Così questo attore teatrale con molta esperienza è diventato anche un esperto in cucina. Essendo io una buona forchetta ed avendo un fratello che ha un ristorante ed un altro che vende vini, l’idea di poter abbinare tutta questa esperienza ed il ruolo di una persona allegra e gioiosa ci stava tutto. Non serviva un esperto tecnico, ma qualcuno che ha affinato negli anni il palato.

È un’esperienza che mi piace molto, mi diverte ed è un bell’ambiente.

Il suo piatto preferito?

Assolutamente i carciofi, cucinati in qualsiasi modo. Mi danno gioia… I carciofi fritti poi sono proprio il massimo!

Simone Rugiati chiede sempre a quale personaggio famoso cucinerebbero. Lei, se dovesse cucinare per qualcuno a chi cucinerebbe e cosa cucinerebbe?

Mi sarebbe piaciuto cucinare per Aldo Fabrizi, più che altro per il piacere di averlo a tavola, e poi per la grossa stima professionale nei suoi confronti. Che cosa gli avrei cucinato? Sicuramente i carciofi, su quello sono ferrato, non sbaglio!

Lei è un bell’uomo. La bellezza può aiutare nel suo lavoro o certe volte è anche un ostacolo?

Io sono simpatico, non bello!

Colpisce molto il suo stile particolare con queste bretelle colorate. C’è una scelta studiata sotto o è solo un suo gusto personale?

È un mio gusto personale che avevo accantonato però l’idea di poter fare un qualcosa di diverso e di riconoscibile me le ha fatte tirare fuori. È una cosa che mi appartiene!

Siamo in un epoca in cui i social sono parte integrante della nostra vita: che rapporto ha con in fan?

Utilizzo i social network per comunicare la varie attività  che vengono svolte per quanto riguarda il teatro: andando in giro per l’Italia si ha la possibilità di instaurare rapporti con un pubblico che non è prettamente romano. Non avrei il tempo per dedicarmi ai social per rapporti personali.

Progetti per il futuro?

Ne ho troppi! Sono in teatro fino a maggio inoltrato, “Cuochi e fiamme” sta andando molto bene, si dovrebbe riprendere “Colorado”… Sul “si dovrebbe rifare” sono pieno fino al 2020!!!

Da grande cosa vorrà fare?

Quello che sto facendo adesso perché mi sta dando tante soddisfazioni. Questa piccola realizzazione del “Teatro 7”, questo gioiellino che cammina ormai da solo mi sta dando tante soddisfazioni e grandi gioie!

Commenti

Non ci sono commenti a questo articolo.×

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *