Intervista alla PFM (seconda parte)

18 Mag 2013 Protagonisti MariangelaF

…la creatività si nutre di tutto: parlare, ascoltare musica, andare a teatro, osservare tutto con pienezza sempre

Ecco la seconda parte dell’intervista effettuata alla leggendaria band italiana PFM, una vera bandiera della musica rock- progressive italiana all’estero!

Su cosa state lavorando in questo momento?

Di recente abbiamo riscoperto un amore che avevamo da ragazzi quando abbiamo iniziato a studiare, quasi tutti veniamo da studi classici ma poi come spesso accade il punto di partenza ha diversi e differenti punti di arrivo. La musica classica è stata una grande ispirazioni ma poi, siamo stati folgorati sulla via di Liverpool, con i Beatles e quel tipo di musica che ci ha portati ad abbandonare l’idea dei nostri studi ma che  è comunque rimasta come  rimasta in quanto origine. Abbiamo quindi deciso di ricollegarci e fare pace con la nostra prima ispirazione, siamo andati a ritrovare la passione per la musica classica con un progetto che si chiama PFM in Classic. Abbiamo già fatto sette concerti nell’arco di un anno e mezzo, la prima data nella splendida cornice del Teatro degli Arcimboldi di Milano, che ha ospitato anche i concerti della Scala, e questo esperimento ha avuto un gran successo di pubblico e critica. Non si tratta di musica classica suonata con strumenti elettrici, ma musica classica di autori da noi scelti tra quelli che più amiamo le cui partiture son state prese, aperte e nelle quali abbiamo inserito le nostre parti, per creare una specie di ponte ideale che potesse unire la forze espressiva della musica elettronica, del jazz, funk, rock e le varie improvvisazioni con la musica fatta con strumenti naturali e a corda, come il violino e tutti quelli prettamente classici. Un legame tra due culture che sono distanti ma che si avvicinano nel momento in cui viene a crearsi un progetto che le unisce attraverso questo ponte ideale. Così succede che ascolti un brano di Mozart, ma non riesci a capire quanto c’è di Mozart e quanto di PFM, perché la nostra musica è così compatibile con Mozart che te lo fa arrivare come se fosse un brano dei Led Zeppelin. E continuando con la ricerca abbiamo scoperto ad esempio che la musica di Verdi, ha una grande vena blues. Procedendo con il rispetto del passato ma con la contemporaneità del suono di oggi; abbiamo avuto tante soddisfazioni, una volta finita di registrale l’orchestra, il disco sarà pronto per uscire a fine maggio. Questo lavoro ci è servito anche per trovare nuovi modi per poter godere della nostra capacità di musicisti. Devi sempre saper giocare con te stesso e con la musica, la lingua inglese rende al meglio questo concetto: to play= giocare!

Cosa non deve mai mancare nella valigia della PFM? Una cosa essenziale: le spine per la corrente, di ogni tipo possibile ed immaginabile, ognuno di noi ha due set di scorte per ogni evenienza; e anche il costume da bagno, perché non si sa mai cosa puoi trovare in viaggio. Come è cambiata la vita in tour dagli esordi a oggi? L’approccio è diverso, perché son cambiati i mezzi di comunicazione, al giorno d’oggi puoi quasi telefonare dall’aereo, è tutto molto più facile! Una volta era tutto alchimistico, puoi sapere per tempo se dovrai trattenerti un giorno in più perché l’aereo non può partire, diciamo che certe sorprese sono limitate.  Ma soprattutto ti puoi informare su tutto tramite internet e puoi attrezzarti per tempo.

Commenti

Non ci sono commenti a questo articolo.×

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *